PER UN RAGGIO DI SOLE

 

Questo cortometraggio è una “favola”, come quella che ci raccontavano i nonni per farci addormentare: parla di un bambino, Ninnino, che cerca di “rubare” il sole, per regalare un pò di calore alle ossa stanche del nonno contadino.

E parla dell’importanza dei nonni nella vita di ogni nipote, del calore dei ricordi e dei tanti consigli ed esempi sempre presenti nel cammino della vita.

La storia è ambientata in un tempo magico: quello di un’Italia rurale, fatta di vita sui campi, di sudore. 

Si svolge in un paesino qualunque: quello dell’infanzia d’ognuno di noi. Il peccato, il furto, il sacrificio della vita e della morte, santi e credenze sono i temi principali di questa favola. Il racconto è guidato dalla luce del sole che scandisce la vita sui
campi e il tempo della vita del piccolo Ninnino. Attraversando un’eclisse è evocata l’immagine
apocalittica della fine del mondo, la morte del nonno.

Questa storia inoltre, vuole essere un omaggio alla nostra terra, al tempo dell’infanzia in cui tutto sembra possibile e assoluto, a quando siamo stati nipoti e giocavamo a rincorrere il sole, è un omaggio a quegli uomini che hanno lavorato per tutta una vita senza mai stancarsi e lamentarsi, uomini dignitosi e ricchi di valori. 

L’esigenza di questo racconto nasce dalla voglia di “fermare” quel momento dell’infanzia, quello stato di grazia in cui la curiosità e la scoperta arricchiscono le lunghe giornate d’estate, dove si passano ore intere ad osservare i nonni al lavoro, dove per un bambino di città, ogni gesto è una scoperta e la terra dei nonni contadini diventa una nuova “casa” accogliente e generosa.

SINOSSI

Putroppo a causa di una eclisse Ninnino arriva tardi al casale e trova il nonno oramai morto.
Durante il funerale arrabbiato e deluso, scaglia la sua scatolina contro la statua della madonna, ed è li che un uomo la raccoglie, si intravede il suo volto nella penombra,
è il nonno che prima di scomparire gli dice che sarà sempre con lui.

Ninnino oramai adulto, torna nel vecchio casolare dei nonni dove il tempo sembra essersi fermato. La vista di quel luogo fa riaffiorare i ricordi di quel giorno e come a
chiudere un cerchio, Ninnino comprende finalmente le parole del nonno, quel raggio di sole lo ha accompagnato per tutta la vita.

LOCATION

Il film è ambientato nella campagna Toscana.
Ideale luogo dell’infanzia, il casolare del nonno è dove inizia e finisce il nostro racconto. Essenziale è raccontare la pietra, il legno, l’aia e tutti gli elementi che rimandano ad una esistenza contadina, vera e intensa.
L’ambientazione accompagna Ninnino nella sua crescita e scoperta della vita, della morte. Pur mutando nel tempo, la location della casa in campagna rimane il luogo dove affondano le radici dei legami più forti.
E dove tornare per ritrovarsi.

FOTOGRAFIA

CAST

NINNINO DA GRANDE/FRANCO NERO

Lo sguardo di Ninnino è il nostro sguardo di bambini che diventa adulto.
La forza della vita vissuta, la dolcezza dei ricordi e la saggezza maturata nel tempo hanno scolpito Ninnino che ritroviamo oramai adulto e pronto per tornare lì, dove tutto è cominciato.

Il fascino di un viso segnato, di uno sguardo profondo, penetrante e sincero che prima ti
scruta e poi libera un sorriso aperto con cui ti accoglie nella sua esistenza.

Ninnino finalmente chiude il cerchio e comprende il senso della vita.

NONNO/SERGIO FORCONI

Il nonno è la forza che sostiene Ninnino da piccolo, quel misto di forza e tenerezza che solo
nella stagione autunnale della vita un uomo può avere.

Punto di riferimento, maestro, compagno di giochi e complice, il nonno è l’ultimo diaframma
prima della nostra età adulta.

Insegna la vita, ascolta e offre a Ninnino un amore sincero e silente che lo accompagnerà
per tutta la vita.

NONNA/SONIA VIVIANI

La nonna è il testimone silenzioso. Conosce ogni sfumatura del nonno, da lontano osserva con materna complicità il suo legame con Ninnino.

Come tutte le figure femminili di un tempo ha una profondità pudica, non si mostra ma la sua presenza si sente eccome.
Per Ninnino è la figura a cui chiedere conferma e dove rifugiarsi.

È complementare al nonno.

NINNINO DA PICCOLO/NICCOLÒ CALVAGNA

Ninnino è un bambino che vive con stupore e ammirazione tutto quello che fa il nonno.
Lo vede come una figura di riferimento che trasmette sicurezza. E lo considera il suo complice speciale.

Ninnino è impreparato alla morte del nonno e reagisce in maniera infantile ed esagerata. Diventato adulto conserva ancora quel candore fanciullesco che lo porta a ‘sentire’ il nonno in ogni sua azione.

Comprenderà solo alla fine la profondità di quel legame e finalmente troverà pace.

RITA/MICOLI GRETA KAROL

Rita è l’unica bambina del gruppo di amici di Ninnino.
È la sola a credere a Ninnino e lo accompagna nella caccia al raggio di sole.

L’intesa tra i due è sincera, genuina.

Rita comprende il grande amore che Ninnino ha per il nonno e il suo generoso desiderio di salvarlo.

AUTRICE/REGISTA

ENZA MAGRINI

Profondamente legata alla sua Toscana, ne omaggia i luoghi nel suo cinema raccontando storie sospese tra realtà e favola, tra aspirazioni e sogno.

Una costante nella sua narrazione è l’attenzione per l’ ambiente che incornicia  le storie, il senso del paesaggio, la capacità di cogliere le atmosfere dei luoghi guardando alla realtà con occhi d’amore.

Concepisce ogni suo atto creativo con grande semplicità.

La sua visione è legata al senso etimologico del “mirare” e “mostrare”, una sorta di primitivo stupore.
Non manca mai un occhio di riguardo per la persona intesa come essere umano e per ogni minimo particolare.

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